Il fu Mattia Pascal: drammatizzazione di un testo narrativo

di Gabriele Isetto


Cosa vuol dire drammatizzare un testo narrativo? La risposta è molto semplice: prendere in mano un romanzo, un racconto, una fotografia, un ricordo o addirittura un’opera d’arte e trasformarlo in un testo teatrale.
Questo è quello che Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses hanno fatto con uno dei più famosi romanzi di Luigi Pirandello scritto nel 1904; stiamo parlando de Il fu Mattia Pascal (il cui testo teatrale è edito da Manfredi Ezioni) dove l’elemento principale che fa da filo conduttore alla vicenda è il “doppio io”, tema tanto caro a Pirandello, dove il protagonista Mattia Pascal vive due vite: prima quella sua, dov’è un uomo frustato con un matrimonio infelice e poi invece,quando tutti lo credono morto a causa di uno scambio di persona, assume l’identità di Adriano Meis credendo di essere finalmente un uomo libero.
Proprio da qui Giordana e Gleijeses sono partiti per adattare il romanzo per il teatro, mantenendo intatti i dialoghi ma eliminando alcuni personaggi, ma soprattutto cancellando la soggettività presente nel romanzo narrato in prima persona e trasformando tutto il copione in un flashback, dove il personaggio di don Eligio, che spesso si intrattiene con il protagonista a discutere di libri, è lettore e spettatore del manoscritto di Mattia Pascal.
Solitamente per analizzare in profondità un testo teatrale, e di conseguenza la sua messinscena, bisogna basarci su quelli che si chiamano “codici del teatro”, cioè tutti quegli elementi che poi vedremo realizzati sul palcoscenico. I codici del teatro sono: scenografia, illuminazione, costume, gesto, mimica, coreografia, prossemica, parola ed infine la musica.
Ora non è detto che tutti questi elementi siano presenti in un testo teatrale. prendiamo ad esempio il testo oggetto di questo articolo: Il fu Mattia Pascal. Non voglio analizzare a fondo il copione, anche perché sarebbe uno spoiler per chi ancora deve vedere lo spettacolo, però posso dirvi che la maggior importanza viene data al “codice” della scenografia, descritta in modo molto dettagliato e dove vengono date indicazioni precise di come deve essere realizzata e dei vari oggetti e arredamenti che devono essere presenti sulla scena. Per quanto riguarda tutto il resto, sarà invece compito delle masse artistiche dare spazio alla loro immaginazione, alla loro creatività per realizzare lo spettacolo.
Il volume è corredato dalle foto di scena dello spettacolo, scattate da Tommaso Le Pera.
Certamente è un piccolo, ma grazioso libro, che non può mancare nella vostra biblioteca teatrale.

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