I teatri dell’opera e la pandemia

di Gabriele Isetto



La pandemia che abbiamo vissuto a causa del COVID-19 ha danneggiato molti settori tra cui anche quello del mondo dello spettacolo (televisivo, cinematografico e teatrale) e, nel piccolo volume di 100 pagine Teatri dell’opera e social media: l’impatto della pandemia, gli autori hanno cercato di capire come si sono adattati i vari teatri durante questo periodo.
Il libro, edito da ETS, è stato scritto da Nicola Bellini, Giovanni Siracusa e Marina Raglianti, tre esperti nei settori dell’economia e del marketing che hanno raccolto i vari dati, analizzando le varie statistiche risultate. In quattro capitoli gi autori hanno cercato di capire e di spiegare qual è stato il rapporto tra i teatri, i social media e i vari utenti che hanno interagito tra di loro in quel particolare momento usufruendo di tabelle e sviluppando grafici.
Il primo capitolo è una sorta di introduzione dove viene analizzato quello che succedeva prima del COVID-19 e cioè l’importanza della televisione e dei lettori dvd nei confronti dell’opera lirica. Infatti canali come RAI 5 e Classica trasmettono tutt’oggi opere liriche. In seguito il melodramma arriva anche al cinema, con un prezzo accessibile a tutti, anche a chi non può permettersi un biglietto teatrale. Poi è arrivata la pandemia e i social hanno spopolato.
Proseguendo, nel secondo  e terzo capitolo, vengono studiati appunto i social media e soprattutto il lavoro che i vari teatri hanno dovuto fare per mantenere vivo l’interesse dei fruitori cercando di non soccombere. Da una raccolta dati è emerso che i tre social più utilizzati durante la pandemia sono stati Facebook, Instagram e Twitter, oggi chiamato X. Attraverso l’indagine effettuata si è visto ad esempio che uno dei teatri che ha lavorato di più sfruttando i social (soprattutto Facebook) è stato il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
L’ultimo capitolo analizza il rapporto dei social con gli utenti e soprattutto i loro commenti. Alcuni hanno criticato il fatto di vedere spettacoli in streaming perché a volte, a causa di problemi tecnici, poteva accadere che si interrompesse il video; altri ancora si sono lamentati per i problemi di rimborso dei biglietti nel momento in cui i teatri furono chiusi improvvisamente. Dopo la riapertura non sono certo mancate le polemiche con commenti legati all’obbligo di avere il Green Pass per entrare in teatro.
Il libro si chiude con una riflessione: continueranno i teatri d’opera ad utilizzare i social per diffondere la cultura e soprattutto per attirare i giovani a teatro? La risposta è affermativa.

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