La vicenda di Macbeth è sempre attuale

di Gabriele Isetto


Al Centro Artistico Il Grattacielo, uno dei teatri della città di Livorno, ha debuttato uno spettacolo molto interessante: Macbeth cirus show. La rappresentazione del potere, che racconta la tragedia di Shakespeare in una chiave di lettura contemporanea, grazie alla perfetta e attenta regia di Gianni De Feo, con tinte quasi oscure, che ricordano i film di Tim Burton.
La vicenda si svolge nella sala prove del Power Theatre, uno dei teatri più importanti del mondo, dove è imminente il debutto del Macbeth in cui recitano solamente due attori: Mark e Beth, interpretati rispettivamente dai bravissimi Riccardo De Francesca e il regista De Feo. Nella storia è coinvolto anche un altro personaggio, quello di miss Witch (il cui nome è tutto un programma), reso alla perfezione grazie all’eccellente interpretazione di Eleonora Zacchi. Mark e Beth decideranno di uccidere il vecchio proprietario e fondatore del teatro, il signor Dancan.


Paolo Vanacore, scrivendo il testo dello spettacolo, prende molto dalla tragedia del Bardo. Innanzitutto partendo dai nomi dei due attori “Mark e Beth” da cui deriva un gioco di parole, formando la parola Macbeth; il personaggio di miss Witch è un chiaro riferimento alle tre streghe; il signor Dancan non è altri che il re Duncan che viene ucciso nella tragedia originale. Inoltre, Vanacore resta fedele alla tematica su cui si basa tutto il dramma di Shakespeare: la sete di potere e i mezzi usati per conquistare qualcosa.
Molto interessanti le musiche originali di Alessandro Panatteri che divide lo spettacolo in tre momenti: si inizia con una musica circense e allegra, poi viene introdotto un valzer triste che rappresenta l’anima decadente dei protagonisti, per arrivare infine ad un’orchestra ad archi che rappresenta la vera tragedia. Sul finire dello spettacolo, De Feo con una potente voce, canta una canzone che è una provocazione perché ci porta ai tempi moderni e allo stesso tempo spezza le atmosfere del circo e della tragedia.


Bella e convincente la semplice scenografia di un colore rosso vivo, che richiama il sangue e il potere, costituita da una pedana e dei teli che calano dall’alto, che poi alla fine riveleranno qualcosa che non voglio svelarvi. Convincenti anche i costumi che cambiano durante tutto lo spettacolo ma che mantengono un filo conduttore: uno stile cupo e clownesco allo stesso tempo.
Questo spettacolo è una produzione tra il Centro Artistico Il Grattacielo, Florian Metateatro e Camera Musicale Romana e farà una piccola tournée fino a dicembre. A mio parere merita di essere visto, non solo per la bravura dei tre attori in scena, ma anche per rivivere la tragedia di Macbeth in uno stile diverso da come il pubblico la conosce.

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