Un elegante volume dedicato al Veronese

di Gabriele Isetto



Tutti lo conoscono come il Veronese ma in realtà il suo nome è Paolo Caliari. Vissuto nel 1500, è stato un grande pittore rinascimentale ma è stato anche un grande regista e scenografo del suo secolo perché ha reso le sue opere come “scene” ed ha saputo catturare l’attenzione del pubblico grazie all’uso dei colori e della luce, tant’è che fu molto apprezzato come colorista. E sono proprio tutte queste caratteristiche che hanno spinto gli esperti Renzo Villa e Giovanni C.F. Villa a dar vita a questo prestigioso volume, edito da Silvana Editoriale.
Il saggio è suddiviso in nove interessantissimi capitoli ognuno dei quali analizza, in maniera molto approfondita, quelle che sono le tematiche dipinte dal Veronese che, attraverso i suoi capolavori, interpreta il passato, restituendoci ad esempio scene dell’Antico e del Nuovo Testamento o i vari miti greci.
Sarebbe molto interessante, ma anche estremamente dispersivo, analizzare interamente il contenuto del libro e quindi, per ragioni di spazio, ho deciso invece di concentrarmi solamente su alcune delle tematiche e delle opere all’interno di questo magnifico volume.
Nel primo capitolo viene evidenziato il rapporto tra la città di Venezia e il Veronese, soffermandosi sugli stupendi dipinti che si trovano all’interno della chiesa di San Sebastiano. A mio parere sono molto interessanti i due capitoli dedicati alle numerosissime “cene” dipinte da questo abilissimo artista mettendo in evidenza il rapporto tra cibo e pittura, in particolare ci si sofferma sulle Nozze di Cana, oggi custodita al Louvre, e alla Cena in Casa di Levi custodita nelle gallerie dell’Accademia di Venezia. Infine, ma non per ultimo, si parla del rapporto tra il pittore e la sua interpretazione della mitologia attraverso un’approfondita analisi del dipinto Il ratto di Europa che si può ammirare a Palazzo Ducale di Venezia.
Oltre al contenuto, che è di indubbio valore, colpisce anche il pregio dell’edizione a partire dalla copertina cartonata, dalla carta pregiatissima su cui sono state stampate le immagini delle opere del Veronese e che rendono tutta la vivezza delle immagini, tanto da creare quasi un timore reverenziale nel girare le pagine per paura di rovinare questo prestigioso volume.

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