Buona la prima: Edgar e Le Willis con la regia di Pier Luigi Pizzi
di
Gabriele Isetto
È
uno scenografo, costumista, regista, nonché direttore artistico del 70°
Festival Pucciniano: stiamo parlando di Pier Lugi Pizzi, che firma la regia
della serata inaugurale a Torre del Lago, portando in scena un dittico che
raramente si vede: Edgar, opera in
quattro atti, seguito dall’atto unico Le
Willis. Il 2024 è anche un anno particolarmente importante perché ricorre
il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini.
Voglio
partire subito di quello che contraddistingue maggiormente il maestro Pizzi e
cioè la sua passione per la scenografia ed i costumi, che naturalmente firma,
avendo una formazione da architetto ed essendo un grande conoscitore della
storia dell’arte. Essendo un teatro all’aperto, e quindi privo di sipario, gli
spettatori appena entrano si trovano di fronte a un palcoscenico semplice, una
pedana girevole e sul fondo grandissimo ledwall che durante lo spettacolo
“diventerà” scenografia, grazie ad azzeccate e suggestive immagini, che rendono
al meglio la profondità degli spazi sia interni che esterni. Pizzi ha voluto
dare il proprio taglio e ha trasportato l’azione dell’Edgar dal 1302 ad un’epoca successiva, cosa che però non disturba
affatto dal momento che nel libretto ci sono pochissimi richiami all’epoca
originale e il regista, con grande intelligenza, “trasforma” le situazioni.
Come
sempre Pizzi gioca molto sulla cromaticità dei colori nella realizzazione dei
costumi. Da sottolineare nel primo atto di Edgar
il bell’abito rosso fiammeggiante di Tigrana, una donna perversa, una femme
fatale, che può ricordare personaggi come Carmen o Esmeralda. Ne Le Willis invece i costumi sono tutti
sui toni del bianco e del nero, in evidente contrasto tra loro e che rendono
l’idea di una ghost story.
Anche
le coreografie di Gheorghe Iancu risultano di grande impatto visivo: nel primo
titolo i ballerini, con maschere inquietanti e mantelli dorati, rendono
perfettamente l’idea di un’orgia; nell’atto unico andato in scena dopo Edgar le ballerine danno vita ai demoni
del bosco facendosi trascinare dalla passione della musica.
Eccellente
la direzione d’orchestra di Massimo Zanetti che dirige con grinta ed enfasi l’Orchestra
del Festival e non poteva essere altrimenti visto il lungo lavoro, fatto
assieme a Pizzi, di sottrazione ed aggiunta tra le due versioni in tre e
quattro atti dell’Edgar, recuperando parti preziose, perché come dice Zanetti “Edgar è una vicenda assurda che non è
lineare e vacilla nei momenti topici”. Perfetta anche la direzione delle Willis.
Ottimo
il cast della serata partendo da Lidia Fridman la quale ha ricevuto moltissimi
applausi anche a scena aperta e che ha fatto una “doppia fatica” dando vita,
prima al personaggio di Fidelia ne Edgar,
per poi calarsi nel ruolo di Anna nelle Willis. Nella prima opera della serata il pubblico ha
applaudito i vari protagonisti che hanno dato buona prova sia canora che
scenica: Vassilii Solodkyy (Edgar), Luca D’Allamico (Gualtiero), Vittorio Prato
(Frank) e Katevan Kemoklidze (Tigrana). Nella seconda opera invece oltre alla
Fridman si sono esibiti sul palcoscenico due eccezionali cantanti: Vincenzo
Costanzo (Roberto) e Giuseppe De Luca (Guglielmo).
Molti sono stati gli applausi finali a conferma del successo della serata inaugurale del 70° Festival Puccini.
Molti sono stati gli applausi finali a conferma del successo della serata inaugurale del 70° Festival Puccini.