1984: Il Grande Fratello trionfa a teatro

di Gabriele Isetto



Ha debuttato al Teatro del Giglio di Lucca in prima nazionale lo spettacolo 1984, una nuova produzione tratta dal famosissimo romanzo omonimo di George Orwell. Non è certo cosa semplice fare l’adattamento per il teatro di un libro di oltre 300 pagine, ma gli autori Robert Icke e Duncan Macmillan ci sono brillantemente riusciti senza modificare la trama, anzi arricchendola facendo un collegamento anche con il 2023.
La storia, a grandi linee, si svolge nel 1984 (in realtà Orwell lo scrisse nel 1948), anno nel quale la Terra è divisa in tre potenze totalitarie: l’Oceania, l’Eurasia e l’Estasia sempre in guerra tra loro, controllando l’intera società attraverso il “Grande Fratello”. Sia nel romanzo che nello spettacolo tanti sono i temi affrontati e tra questi un forte pessimismo nei confronti delle ideologie, infatti il libro altro non è che un’accusa feroce da parte dell’autore nei confronti dei regimi totalitari.
Parlando dello spettacolo, il regista Giancarlo Nicoletti, per non spezzare il ritmo della messinscena, in un unico atto della durata di 101 minuti ha saputo rendere perfettamente l’adrenalina e il pathos che pervadono la storia. 


La compagnia è formata da nove attori. In primis Ninni Bruschetta nei panni di O’Brien che è stato fantastico sia quando era in scena sia quando si sentiva la sua voce fuori campo, insieme a lui troviamo  il bravissimo Gianluigi Rodrigues che ha dato vita al personaggio di Martin, il maggiordomo di O’Brien. Molto bravi Violante Placido e Woody Neri nei rispettivi ruoli di Julia e Winston che hanno saputo reggere alla grande la scena; Neri è stato bravissimo specialmente nel finale. L’antiquario Charrington è stato interpretato da un ottimo Silvio Laviano. Buona la prova di Salvatore Rancatore (Pearson), Brunella Platania (Sig.ra Pearson) e Chiara Sacco (bambina), la famiglia vicina di casa di Winston. Infine, ma non per ultimo, Tommaso Paolucci molto bravo nel ruolo di Syme, un impiegato del Ministero della Verità.
Forse però il vero protagonista di questo allestimento è stato l’intero impianto scenico composto da una suggestiva scenografia mobile creata da Alessandro Chiti, con l’aiuto delle suggestive luci di Giuseppe Filipponio e i video di Alessandro Papa. I tre sono riusciti a creare un tutt’uno mantenendo sempre serrato il ritmo della vicenda. Anche i costumi di Paola Marchesin hanno contribuito allo scorrere della storia, tutti adeguati al romanzo.
A parere di chi scrive questo spettacolo, che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, dovrebbe rimanere in cartellone alcuni anni, soprattutto per le scuole che erano presenti anche domenica pomeriggio.

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