L’arte dei Papi: il rapporto tra il papato e la Città Eterna
di
Gabriele Isetto
In
occasione dell’anno giubilare 2025 Castel Sant’Angelo a Roma ospita fino al 31
agosto un’interessante mostra dedicata ai temi trattati nel Vangelo:
l’infanzia, il perdono, il volto della Vergine e la fedeltà alla Chiesa. Sto
parlando de L’arte dei Papi. Da Perugino
a Barocci, curata da Arnaldo Colasanti insieme a Annamaria Bava e promossa dal Centro Europeo per il Turismo e
la Cultura.
Il
percorso della visita si snoda attraverso tre sale del Castello (Sala di
Clemente VIII Aldo Brandini, Sala della Giustizia e Sala dell’Apollo) e
attraverso trentotto tele vuole raccontare il rapporto dei Papi con la Città
Eterna. Tutti i dipinti esposti spaziano dal classico al contemporaneo e lo
spettatore può soffermarsi su ognuno di essi cercando di cogliere il messaggio
che l’artista in questione ha voluto mandare.
L’esposizione
è suddivisa in otto sezioni e si inizia il cammino attraverso “L’infanzia
spirituale” con quattro opere dedicate alla natività e la Resurrezione di
Lazzaro (appunto la rinascita spirituale). Proseguendo nella seconda sezione
dal titolo “Il volto della Vergine Maria” sono ben sette i dipinti da
osservare, tra cui il bellissimo capolavoro Madonna
col Bambino, San Giuseppe e San Pietro Martire di Andrea dal Sarto con un
gioco di sguardi in cui i Santi sono concentrati sulla Vergine che invece,
assieme al Bambino, volgono lo sguardo altrove.
La
terza sezione “La scuola del perdono” è incentrata invece sull’indulgenza e
vorrei soffermarmi su di un dipinto contemporaneo, di forte impatto visivo: Primo sogno di Giuseppe Salvatori, dove
si narra appunto di un sogno sulla Bontà Divina riprodotta in quest’opera
attraverso vari stiletti intervallati tra di loro con l’impugnatura a forma di
croce.
La
quarta e quinta sezione raccontano rispettivamente le “Visioni dell’amato
innamorato” e “Le donne del cuore cristiano”. Per quanto riguarda il primo
gruppo il Perugino la fa da padrone con il suo Eterno benedicente, mentre nel secondo gruppo non mancano certo
opere che raffigurano Maria Maddalena e l’Annunziata.
Nella
terz’ultima sezione “Il dolore, la povertà e la speranza” voglio indugiare su
un dipinto molto accattivante ma allo stesso tempo molto crudo, e cioè la Strage degli innocenti di Sébastien
Burdon, che riproduce in modo violento, ma con un tocco di eleganza il tragico
episodio biblico.
Proseguendo
ancora nella visita, troviamo le ultime due sezioni: “La sapienza dei santi”
con il bel dipinto di Antonio Viviani La
Natività di San Giovanni Battista ed infine quella che dà proprio il titolo
alla mostra “L’arte dei Papi” con sei ritratti di Santi Padri, tra cui Sisto V
e Clemente IX.
A
corredo della mostra, è acquistabile il catalogo edito da Silvana Editoriale.