Basi e bote: la riscoperta di un classico della musica

di Gabriele Isetto


Un’interessante ed elegante volume recentemente pubblicato è oggetto di questa recensione: sto parlando di Basi e bote, uno studio basato sulla commedia omonima scritta da Arrigo Boito in dialetto veneziano. Il volume, edito da Olschki e curato da Greta Maria Alessia Redaelli, non soltanto contiene il libretto dell’opera Basi e bote, che già di per sé è un piccolo gioiello, ma narra le vicende (a volte tortuose) che hanno portato alla sua nascita.
La composizione dell’opera si pensa che sia iniziata intorno al 1869, anche se su questo ci sono molti dubbi e l’opera non fu mai portata sulla scena e musicata solo in seguito; basti pensare che alla Fondazione Giorgio Cini sono conservati solamente alcuni schizzi di partitura su fogli sciolti, quasi fosse un enigma da risolvere per riordinali tutti insieme. Parlando sempre di enigmi, che in ogni campo hanno sempre appassionato gli studiosi, quest’opera ne ha altri due: il primo è che quest’opera doveva nascere, secondo alcune voci dell’epoca, come un’opera per burattini, ma invece è certo che fin da subito fosse un libretto destinato ai cantanti; il secondo enigma riguarda la composizione musicale, mai realizzata da Boito, ma composta solamente nel 1927 da Riccardo Pick-Mangiagalli.
Altro punto fondamentale, prima di parlare della trama della commedia, è la lingua in cui è stato scritto il libretto: il dialetto veneziano, o meglio ancora il «vernacolo venezian» tanto caro a Boito, essendo la lingua della sua infanzia e che lui stesso paragona alla “ondulata parlatura francese”.
Venendo al testo del libretto  vorrei partire proprio dal significato del titolo Basi e bote (Basi = baci e bote = botte) ed il perché ce lo racconta una scena emblematica: Arlecchino, Pantalone, Florindo e Pierrot se ne danno di santa ragione, ma poi alla fine tutto torna alla normalità. La trama dell’opera ripropone il classico intreccio amoroso con travestimenti e beffa finale ai danni di Pantalole; ovviamente sono tutte tematiche che si ritrovano nella Commedia dell’Arte. Inoltre i personaggi sono ben definiti e hanno le loro caratteristiche “reali” come ad esempio Arlecchino che è saltellante oppure Pantalone che è un vecchio che ricorda il suo passato. Non mancano certo tutte le altre famose maschere.
Il volume è acquistabile sul sito della casa editrice.

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