Madama Butterfly: uno spettacolo minimalista ma fortemente simbolico

di Gabriele Isetto


Un evento speciale è andato in scena al Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini di Torre del Lago per celebrare sia il centenario della morte di Giacomo Puccini, sia i centoventi anni dalla prima rappresentazione: Madama Butterfly.
Questo allestimento, che verrà replicato solamente il 7 settembre, vede alla regia Vivien Hewitt. La messinscena non ha convinto totalmente gli spettatori perché è stata usata una chiave di lettura estremamente minimalista nella scenografia di Kan Yasuda, anche se dal forte contenuto simbolico: nel primo atto, al centro Ishinki cioè un grande sasso giapponese che simboleggia il cuore e l’anima di Butterfly, invece nel secondo e terzo atto Tenmoku cioè una grande porta con una colonna centrale che rappresenta il passaggio che ognuno di noi deve oltrepassare dopo la morte. Ora, se non si è acquistato il programma di sala o non si conosce la cultura del Giappone ci si trova quantomeno spiazzati davanti a questa scenografia.


Molto semplici invece i costumi di Regina Schrecker, con alcune idee registiche a dir poco particolari come ad esempio l’entrata in scena di Kate Pinkerton che richiamava la figura di Marylin Monroe con tanto di parrucca bionda.
Veniamo adesso al vero successo della serata. La parte musicale e canora.
Perfetta la direzione d’orchestra del giovane Jacopo Sipari di Pescasserroli che ha saputo con la sua bacchetta arrivare al cuore degli spettatore mettendo in risalto i sentimenti di tutti i personaggi, mantenendo intatta e inalterata la partitura.


Cast eccellente e che ha ricevuto moltissimi applausi finali ed anche a scena aperta. Valeria Sepe è stata un’ottima Butterfly che, insieme ad Anna Maria Chiuri (Suzuki), hanno regalato al pubblico un’indimenticabile serata. Bravissimo il Pinkerton di Vincenzo Costanzo con un forte timbro vocale e bella presenza scenica. Sergio Bologna è risultato un convincente Sharpless, mai banale e con un ottimo registro canoro. La trama dell’opera prevede poi altri sette personaggi, che però potremmo definire più di contorno e non centrali per la vicenda, i cui interpreti sono risultati tutti azzeccati e molto convincenti: Manuel Pierattelli (Goro), Italo Proferisce (Yamadori), Gaetano Triscari (Zio Bonzo), Enzo Ying (Commissario imperiale), Alessandro Ceccarini (Ufficiale del registro), Claudia Belluomini (Kate Pinkerton) e Maria Salvini (La Madre).
Per concludere, la serata è stata un successo grazie all’interpretazione dei vari cantanti e della bacchetta del direttore d’orchestra e meno sul piano scenico

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