La Cenerentola di Rossini nella lettura fiabesca di Manu Lalli

di Gabriele Isetto


Scroscianti e lunghi applausi anche a scena aperta per La Cenerentola di Gioachino Rossini in scena al Maggio Musicale Fiorentino nel bellissimo allestimento, che mancava dal 2018, affidato a Manu Lalli.
Rossini e il librettista Jacopo Ferretti, quando musicarono quest’opera, decisero di eliminare tutti gli elementi fantastici come la fata e la zucca, affidando il ruolo di “fata madrina” al personaggio di Alidoro, filosofo e maestro del principe, che aiuterà Cenerentola ad andare al ballo. La regista, pensando giustamente che in sala ci potessero essere dei bambini (com’è stato), ha riportato gli elementi fantastici eliminati da Rossini e Ferretti.


Impeccabile l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e altrettanto impeccabile la direzione del maestro Gianluca Capuano che ha messo in rilievo le parti più importanti dello spartito, rendendoci la centralità della musica che però mai ha oscurato la vocalità dei cantanti, anzi tutt’altro.
Come sempre perfetto il coro, guidato da Lorenzo Fratini, quasi sempre in scena e che rende preziosi i momenti corali.
Tutto il cast è stato spettacolare, partendo da Marco Filippo Romano che ricopre il ruolo a lui caro di Don Magnifico, patrigno della protagonista e che sta prendendo sempre più padronanza del ruolo migliorando sempre più come dimostrato dai molti applausi ricevuti anche a scena aperta. Teresa Iervolino veste i panni della protagonista con un ottimo timbro vocale e buona presenza sulla scena. Molto simpatiche, soprattutto nei loro “battibecchi” musicali, Aleksandra Meteleva (Tisbe) e Maria Laura Iacobellis (Clorinda) nei rispettivi ruoli delle due sorellastre. Altra figura divertente, il cui interprete è risultato molto convincente, è il servo del principe Dandini ottimamente interpretato da William Hernàndez. Per finire, veramente bravi e calati nei loro personaggi il tenore Patrick Kabongo (Don Ramiro) e il basso Matteo d’Apolito (Alidoro).


Roberta Lazzeri ha creato dei grandi pannelli dipinti su doppia facciata che ruotavano a seconda del luogo dove si svolgeva l'azione: la casa di Don Magnifico (con il camino e le camere delle sorellastre) e il palazzo del principe (molto ricco di elementi scenici come due enormi lampadari e un fondale dove viene proiettato il grande corridoio della Reggia di Venaria). Un elemento scenico importante, che dà un tocco "inedito" a Rossini, è la presenza di due scatole-pile di libri (Cenerentola infatti si "rifugia" nella lettura dei grandi romanzi) che magicamente si aprono e da cui fuoriescono delle ballerine che interpretano le fate.


I costumi, tutti tradizionali, di Gianna Poli erano in perfetta sincronia cromatica e stilistica tra di loro e con la scenografia. Hanno “sfilato” ad esempio eleganti abiti, parrucche, mascherine e ventagli per la scena del ballo.
Alcuni bambini erano presenti in sala e hanno rivissuto, probabilmente in una lettura che non conoscevano, la magia della fiaba di Cenerentola, ma la bravura dei cantanti, i costumi, le scenografie e soprattutto l'impronta fiabesca della regia, hanno fatto sognare anche loro.
 
Le foto a corredo dell’articolo sono di © Michele Monasta

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