GRANDE E MERITATO SUCCESSO PER I GIOVANI DELL’ACCADEMIA DEL CARLO FELICE
di
Gabriele Isetto
Il
3 giugno 1921 nasceva a Genova lo scenografo Emanuele Luzzati e per il
centenario, che ricorre quest’anno, è stato portato in scena al Teatro Carlo
Felice uno spettacolo in cui sono state utilizzate le sue scenografie: L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti.
Il
successo di questo spettacolo è dovuto al lungo e meticoloso lavoro
dell’Accademia di alto perfezionamento per cantati lirici del Teatro Carlo
Felice sotto la direzione artistica del famoso tenore Francesco Meli. La regia
dell’allestimento è stata affidata a Davide Garattini che, rispettando il
libretto di Felice Romani, ha dato vita a una messinscena molto divertente e
mai statica. Tutto è risultato ancor più particolare grazie alle meravigliose e
famose scenografie dipinte da Luzzati che
richiamano l’iconografia dell’Ottocento, e dai bellissimi costumi di Santuzza
Calì, dai mille colori e molto fantasiosi, in particolare quello di Dulcamara,
in perfetta sintonia con il suo Carro, storico elemento scenico.
L’orchestra
del Teatro Carlo Felice è stata magistralmente diretta da Alessandro Cadario
che ha saputo rendere l’allegria e la gioia che sprigiona la partitura di
Donizetti senza mai perdere la magia della musica e diffondendola pienamente
tra il pubblico.
Veramente
preparati e ferrati i cinque ragazzi dell’Accademia, tutti under 30, che hanno
interpretato i personaggi di questa divertente storia: Alessandra Rizzini e Roberta
Mancuso rispettivamente Adina e Giannetta, le uniche due donne, che con la loro
dolce voce hanno incantato il pubblico; Davide Tuscano è stato un bravo
Nemorino con un bel timbro canoro e buona presenza scenica; simpaticissimo e
con una grande voce Gabriel Wernick nel ruolo del truffatore dottor Dulcamara;
Nicola Zambon ha saputo rendere al meglio il personaggio di Belcore sia da un
punto di vista vocale che recitativo.
In questo particolare momento storico che stiamo vivendo, come tutti i cori lirici, anche quello del Teatro Carlo Felice ha dovuto cantare indossando la mascherina, ma questo non ha impedito loro un ottimo risultato.
In questo particolare momento storico che stiamo vivendo, come tutti i cori lirici, anche quello del Teatro Carlo Felice ha dovuto cantare indossando la mascherina, ma questo non ha impedito loro un ottimo risultato.
Francesco
Meli, in quanto direttore artistico dell’Accademia, può dirsi ampiamente
soddisfatto per il risultato ottenuto e per la bravura dei ragazzi da lui
scelti, a cui auguro un futuro radioso nel campo dell’opera. Oltre al cast da
me visto, altri giovani fanno parte dell’Accademia e seguendo i loro progressi
grazie ai social ufficiali, posso affermare che sono tutti bravissimi e
promettenti cantanti e quindi vi consiglio di seguire la loro attività.