Un fil rouge tra Suor Angelica e Cavalleria rusticana
di
Gabriele Isetto
Cavalleria rusticana |
La
stagione lirica 2019/2020 del Teatro Goldoni di Livorno è iniziata con successo
e col tutto esaurito per un dittico un po’ particolare: Suor Angelica di Giacomo Puccini abbinata con la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.
Il regista Gianmaria Aliverta ha scelto di abbinare questi due grandi
compositori creando un buon filo conduttore tra le trame delle due opere che in
realtà non sono assolutamente collegate.
Si
inizia con Suor Angelica in cui la
giovane monaca è rinchiusa in convento a causa di un peccato d’adulterio
commesso sette anni prima da cui è nato un figlio, questo è il collegamento
realizzato dal regista e che regge perfettamente perché rende Cavalleria un flashback della prima opera tant’è che prima dell’inizio dell’opera
mascagnana appare la scritta “sette anni prima” e quindi, pur parlando di
innovazione nell’opera lirica, gli originali non sono stati snaturati. La
conclusione a cui si arriva è che Suor Angelica è in realtà Lola (personaggio
di Cavalleria, infatti è interpretato dalla stessa cantante) e che dopo
l’uccisione del suo amante Turiddu, da cui ha avuto un figlio, è stata
rinchiusa in convento per espiare questa colpa.
Suor Angelica |
Buona
l’Orchestra Filarmonica Pucciniana diretta ottimamente dal maestro Daniele
Agiman che ha saputo rendere perfettamente le due partiture soprattutto il
famoso intermezzo di Cavalleria.
Buona anche la prova dei Coro Ars Lyrica e del Coro Voci Bianche della
Fondazione Teatro Goldoni.
Bravissimi
tutti i componenti del cast, dalle suore di Suor
Angelica ai protagonisti delle due opere, tra tutti si sono distinti:
Sergio Bologna nel ruolo di Alfio in Cavalleria
con una profonda voce come richiede il personaggio; Valentina Boi (Lola in Cavalleria e Suor Angelica) con una
bellissimo timbro vocale e una buonissima mimica; Anastasia Boldyreva (zia
principessa in Suor Angelica e Mamma
Lucia in Cavalleria) una bella donna
con un bel registro vocale perfetta per il ruolo della zia, ma forse un po’
troppo giovane per Mamma Lucia.
Cavalleria rusticana |
Come
un filo conduttore unisce le trame delle due opere, anche nell’aspetto visivo
troviamo un buon legame tra Puccini e Masacagni: l’impianto scenico di
Francesco Bondì è lo stesso per entrambe le opere, solo visto da un punto di
vista diverso. In Suor Angelica gli
spettatori vedono l’interno di un convento di clausura che poi in Cavalleria è la stessa chiesa vista però
dal sagrato per cui lo stesso luogo diventa simbolo della redenzione di quella
passione consumata all’esterno. Veramente bella la scena della processione
pasquale di Cavalleria con un grande ostensorio
e lampadari che illuminano il momento sacro. Belli anche i costumi di Sara
Marcucci, da segnalare il sontuoso abito della badessa in Suor Angelica.
Le
foto a corredo dell’articolo sono di ©Augusto Bizzi