La scuola incontra l’Odissea attraverso Instagram
di
Gabriele Isetto
Il
Teatro del Giglio di Lucca ha realizzato un interessante progetto indirizzato
alle scuole superiori dal titolo Facciamo
un’Odissea, inerente al tema del viaggio ma anche dell’avventura, della
famiglia, dell’incontro con il diverso, proponendo una rilettura del classico
di Omero e usufruendo di mezzi con cui i ragazzi hanno grande dimestichezza
come video, foto ed Instagram. L’Istituto coinvolto è stato il Tecnico
Commerciale “Carrara” di Lucca, nello specifico le classi III AB e IV AB che in
cinque incontri hanno preso confidenza con il linguaggio teatrale sviluppando
la loro creatività ed immaginazione per dar vita ad una loro visione dei vari
personaggi del poema omerico.
Per
l’occasione Luca Orsini e Rosanna Monti, gli operatori teatrali che sono stati
contattati dal Teatro del Giglio di Lucca per svolgere il laboratorio, mi hanno
concesso questa intervista
Com’è nata l’idea di
realizzare questo progetto?
Rosanna Monti:
Aldo Tarabella ci ha chiesto di pensare qualcosa per le scuole, perché voleva
riportare l’attività dei laboratori al loro interno. Da qualche anno che non
andavamo più nelle scuole, erano più i ragazzi e le persone che venivano qui in
teatro a fare i laboratori, per cui Tarabella aveva questa esigenza e voleva
legarla al tema del viaggio e dell’Odissea
perché nella stagione passata c’è stato lo spettacolo di Marco Paolini che
parlava appunto dell’Odissea. Di conseguenza noi abbiamo elaborato
questo progetto, ma volevamo fare una cosa un po’ diversa per coinvolgere il
più possibile i ragazzi e ci è venuta in mente l’idea di usare il telefonino e
di trasformarlo in uno strumento per creare delle storie su Instagram, è nato
tutto un po’ cosi.
Perché tra tutti i
capolavori della letteratura che trattano il tema del viaggio avete scelto
proprio l’Odissea?
Luca Orsini:
Per la qualità, adesso si parla molto anche di migranti in maniera a volte
anche un po’ strumentale e spesso negativa, comunque Odisseo è un naufrago per
la maggior parte dell’opera, per cui ci sembrava che avesse un senso anche
molto attuale utilizzare l’Odissea.
Rosanna Monti:
Era per legarlo anche all’attività che c’era all’interno del teatro, il teatro
va nella scuola e porta un tema attuale, poi Marco Paolini ha fatto anche un
incontro con i ragazzi, molti dei quali sono venuti a sentire la presentazione
dello spettacolo.
Cosa hanno appreso i
ragazzi da questa esperienza?
Luca Orsini:
Intanto si sono messi di fronte a un testo e più che imparare a recitare, che
ovviamente in dieci ore è difficile, hanno imparato a stare davanti ai propri
compagni, lavorare in gruppo ed esprimere i propri pensieri, già questo non è
facile all’interno di un gruppo, essere al centro dell’attenzione e potersi
esprimere. Per molti di loro era una cosa molto complessa.
Rosanna Monti:
Si sono dovuti inventare una sorta di spazio scenico, appena entrati in classe
noi abbiamo subito cambiato l’assetto dell’aula, spostando bachi e sedie,
quindi si sono trovati ad agire in uno spazio diverso da quello che di solito
conoscono.
Luca Orsini:
In piccolo hanno appreso alcuni strumenti del teatro: l’uso di un costume, come
utilizzare un oggetto semplice per quello che non è: ad esempio un bastone è
diventato un cannocchiale o un arco.
Rosanna Monti:
Gli abbiamo portato molti costumi e attrezzeria qui del Teatro, oggetti che non
hanno niente a che vedere con l’Odissea,
ma che loro hanno trasformato facendo il gioco del teatro “faccio finta che…”
Porterete avanti questo
progetto il prossimo anno? Quale tema pensate di affrontare?
Luca Orsini:
Questo dipende dal Teatro, è bene che i progetti siano integrati rispetto a
tutto il resto dell’attività perché è un sintomo di ricchezza, dai una
prospettiva diversa su un tema che attraversa tutte le attività che ci sono.
Rosanna Monti:
La cosa fondamentale è che noi volevamo farli usare i telefonini. Gli abbiamo
fatto fare anche i compiti a casa. Molti hanno fatto foto, video e poi gli
abbiamo chiesto di portare anche da casa oggetti che hanno trasformato in
oggetti di scena.