La comicità di Biagio Izzo rende leggero anche il malcostume
di Gabriele Isetto
Martedì
17 aprile si è conclusa la breve ma brillantissima stagione teatrale del Cinema
Teatro 4 Mori di Livorno con la commedia Dì
che ti manda Picone, protagonista un volto notissimo del cinema italiano:
Biagio Izzo.
Lo
spettacolo prende spunto dal film di Nanni Loy Mi manda Picone (1983), che narrava la storia di un operaio che a seguito
della perdita del lavoro, per protesta si da fuoco di fronte alla moglie e al
figlioletto Antonio. E’ proprio questo bambino che ritroviamo adulto nella
persona di Izzo, che riesce a rendere con leggerezza la situazione in cui si
viene a trovare. Quarantenne e disoccupato, vive modestamente con la compagna Mara,
interpretata da Rocìo Munoz Morales, rifiutandosi di “crescere” e quindi di
prendersi la responsabilità delle proprie decisioni perché immaturo e
inaffidabile. Assoldato, grazie al cugino, da due coniugi invischiati nella
politica che hanno il benestare di un sacerdote, questi tentano di introdurre
anch’esso alla politica per fargli poi firmare dei documenti che porterebbero
grossi disagi a molte persone in cambio di una grossa somma di denaro. Antonio,
immaturo ma non stupido, capisce la situazione ma è comunque attanagliato dal
dubbio su cosa fare, anche perché la compagna aspetta un figlio e quindi i
soldi farebbero indubbiamente comodo. Proprio la donna, con l’aiuto di un
amico, inscena false visioni del padre per convincerlo a fare la scelta più
giusta, cosa che poi in effetti egli farà.
Ne
risulta uno spettacolo di denuncia che coinvolge tutta la società, dove sono
rappresentati i comportamenti spesso dannosi verso i più deboli, perpetrati con
indifferenza dalla politica. Non dobbiamo però lasciarci ingannare
dall’importanza della tematica, perché il tutto è proposto in maniera decisamente
comica grazie alla bravura del cast ed in particolare di Biagio Izzo con la sua
irresistibile parlata napoletana.
Portato
in scena dalla Compagnia Enfi Teatro composta quasi totalmente da attori
partenopei, prodotto da Michele Gentile con la regia di Giuseppe Miale di Mauro
lo spettacolo è dedicato ad Elvio Porta, sceneggiatore del film da cui la trama
prende spunto.
Lo
spettacolo è sicuramente piacevole, anche se pecca però di eccessiva lunghezza.
Sinceramente alcune battute, seppur divertenti, sono quantomeno prevedibili e
niente aggiungono allo spettacolo.